venerdì 19 aprile 2013

Get Lucky

Post veloce veloce.
Ieri sera, come da programma, in una radio olandese(*Perchè poi?*) è stato lanciato "Get Lucky".
Se ne parlava ieri.
Ti piace. E' esattamente come te lo aspettavi.
Sotto metto il video della radio olandese che lo ha lanciato, anche se su internet tutti urlavano al fake.
Più che altro perchè mi ha fatto rotolare dalle risate il Dj che balla. (*anche se si mette a parlare sopra la coda del brano, cosa per cui andrebbe preso a craniate*)Dite che ne pensate.



giovedì 18 aprile 2013

Il ritorno dei robot, finalmente



Direttamente dalle Americhe ci giunge (quasi) fresca la bella notizia.
Qualche giorno fa, al durante il famoso Saturday Night Live, è passato uno spot di un minuto e poco più, di Random Access Memories, il nuovo disco dei Daft Punk. In cui finalmente si sente una nuova traccia " Get Lucky". 
Di cui (rullo di tamburi) il release del radio edit...dovrebbe essere stanotte!
Pausa. Respira. Mantieni la calma.
No perchè appena lo hai sentito ti è salita la scimmia a manetta.
Per intenderci, è tutto il giorno che lo hai in loop sull'ipod. Lo avrai sentito quelle, non so, ventiquattromila volte.
Featuring Pharrel William (che non sapevi chi era, e hai dovuto googlarlo, ma a quanto pare non ti sei perso niente.) e Nile Rodgers (per chi non lo sapesse ha suonato con gli Chic nei cari vecchi anni '70 prodotto i dischi di  Diana Ross,  le Sister Sledge, David Bowie, i Duran Duran, e probabilmente diventerei vecchio prima di finire la lista. Insomma uno che ne sa a pacchi), il cui contributo si sente molto, soprattutto nella prima parte dello spot a mio parere che è molto funk. Sembra un pezzo di Discovery. Ti piace. Ti piace un sacco.
Non vedi l'ora di sentirlo per intero, giusto per far salire ancora di più la scimmia.







martedì 16 aprile 2013

Post AVsX, considerazioni.


Finlemente ho recuperato l'ultimo numero di A Vs X. Dopo sei mesi di mazzate fraticide, si è arrivati ad una  conclusione (che poi, tanto conclusione non è, dato l'evento che si profila all'orizzonte...)
Agli inizi ero un po' scettico, si sa che una peculiarità della casa delle idee è quella di "cambiare tutto per non cambiare niente"...insomma, mi aspettavo un rimescolo delle carte in tavola ma sostanzialmente nessun grosso cambiamento.
Nel sesto albo,l'ultimo uscito, troviamo il capitolo 11, scitto da Brian Micheal Bendis,  e disegnato dal fantastico Oliver Coipel e il capitolo 12  di Jason Aaron e Adam Kubert.
Finalmente, Ciclope sbarella e ci da quello che aspettavamo tutti, cioè la trasformazione in Fenice Nera, attaccando Emma Frost e assorbendo la sua parte di potere. Figo. E alla fine se le danno anche con il super team-up Vendicatori+Xmen. Una specie di avvertimento su cosa vedremo nei prossimi mesi.
Nel primo volume vediamo Cap che raduna il suo super team, reclutando addirittura Hulk.
Se ne ha già uno rosso, perchè non avere pure uno verde?
Two Hulk is megl che uan.

Sopratutto tra i due capitoli finali si sente molto il cambio di team creativo. Si perde la coerenza tra un capitolo e l'altro, oltre ad uno stacco grafico notevole. Uno non si raccapezza, a distanza di poche pagine in situazioni, personaggi, combattimenti. Cioè, Marvel, se devi fare un crossover, affidalo ad una sola mente e una sola mano, se no il lettore medio, me compreso, ti va in confusione. Questa formula a più mani non mi ha soddisfatto per niente. Al timone doveva esserci BMB. Punto. Anche se i disegni in tutti gli episodi sono ottimi, togliendo i primi capitoli. Si, John Romita Junior, sto parlando di te. I tuoi disegni non mi sono proprio piaciuti. Li ho trovati sbrigativi, e nelle scene corali ti sei perso per strada la maggior parte dei dettagli. Io avrei fatto fare tutto a Coipel, i cui disegni sono sempre una gioia per gli occhi. Niente male anche Kubert. Splendide le copertine dei volumi italiani, di Cheung (*a cui avrebbero potuto affidare le parti di Romita*). E poi onestamente 12 numeri (6 nella edizione italiana grazie al cielo) mi sono sembrati un tentativo plateale di allungare il brodo. Otto numeri come House of M, o Assedio sarebbero serviti a mantenere una storia più snella e coerente. Altro piccolo neo, è il ruolo di Hope, che passa in secondo piano rispetto ad una rediviva e oramai sana di mente, Wanda. Allora, ce la mente su per dei mesi con il fatto che Hope è la messia mutante e blablabla e poi nella storia è quasi influente. E finalmente quando diventa Fenice, dopo mesi di addestramento, wanda la convince a disperdere il potere.(*tramite un dialogo criptico il cui il perché di questo gesto non si capisce*)Mapporc....mi aspettavo qualcosa di più. Tipo che finalmente diventa Fenice Bianca e fa qualcosa di clamoroso. Cosa fa invece? Disperde la fenice, e fa una cosa che aveva già fatto alla fine del ciclo di storia di "Secondo Avvento". Ma alla Marvel a nessuno frega niente della continuity. Annullare la decimazione...sai che sorpresona. A conti fatti, questa da non saprei dire, ci sono stati dei bei rimescolamenti nei supergruppi e negli allineamenti dei supereroi, ma senza dubbio "l'evento" è stato ovviamente alla morte del padre putativo di Ciclope, cioè Xavier. Si accettano scommesse sulla sua resurrezione. Quante volte è defunto e poi tornato? 

Stesso sarto di Nightwing?
Tutto sommato questo non si è rivelato il crossover migliore di casa Marvel, forse perchè c'era un sacco di carne al fuoco, e alcuni riferimenti sono risultati ostici anche a me(*...la citta mistica del Kung Fu? ma per l'amor del cielo, ho dovuto spulciare wikipedia per due giorni per capirci qualcosa, oltre a sembrarmi una cazzata totale*).
La cosa che più mi è piaciuta è senz'altro il proseguimento del cambiamento nella figura di Ciclope, che già si era avvertita in "X-Men: secondo avvento" quell'ottimo albo a più mani con la storia di Hope, la messia mutante che, a mio parere, va letto per poi poter assaporare meglio AvsX, e capire le ragioni di Ciclope, anche se sembra che si comporti in maniera insensata nei primi albi. Ciclope assomiglia sempre di più ad un freddo e calcolatore supercriminale, piuttosto che al super-precisino a cui eravamo abituati.
Staremo a vedere.
Interessante è anche il cambiamento di prospettive di Cap nei confronti di dei mutanti. Nelle ultime pagine si capisce che è in arrivo un radicale cambiamento nella formazione dei Vendicatori (Havok, Rogue, Bestia?).
E adesso dobbiamo solo aspettare la "Rivoluzione" che ci sbandiera la Marvel. Se ne riparlerà a breve.



lunedì 15 aprile 2013

Oblivion-La recensione spoilerosa


(*Spoiler Alarm! Qui si parla senza ritegno della storia, io vi ho avvisato!)

Lo ammetto, mi ero lasciato abbindolare dal trailer, ed ero gasato. 
Gasato dalla speranza di vedere qualcosa di fresco, girato da un regista fresco, tale Joseph Kosinki, (*Che aveva, tra l'altro da farsi perdonare quello sgorbio di Tron: Legacy*).
E invece...
Ho detto tutto, no?Beh alla prossima!
 Nel lontano futuro, la terra è stata invasa e distrutta. Una guerra con i misteriosi Scavenger(* grazie al cielo non hanno tradotto il nome in italiano, o sarebbero stati gli "spazzini". "Ommiodio, ci invadono gli spazzini! Verremo tutti riciclati!"*) hanno distrutto la luna, causando terribili cambiamenti climatici. Successivamente ci hanno invaso, portando l'umanità a fare il passo più lungo della gamba e a utilizzare armi nucleari. Abbiamo vinto la guerra, ma perso la terra. Quindi, l'umanità fa armi e bagagli e se ne va su Titano. Lasciandosi dietro una gigantesca stazione spaziale, il Tet, che supervisiona gli ultimi lavori prima di partire, come, uh, prosciugare gli oceani con gigantesche Idro-trivelle automatiche , e portaci via tutte le risorse terrestri. Tom Cruise è Jack Harper, uno degli ultimi umani sulla terra, un tecnico (numero 49) che supervisiona  i droni che proteggono le trivelle dagli ultimi Scavenger che si nascondono sulla terra. In attesa di finire il turno, raggiungere l'umanità sul Tet e partire per Titano, vive in una casa sulle nuvole, insieme alla amante\assistente Victoria Olsen (Andrea Riseborough) e supervisiona la zona estrattiva di New York. Però qualcosa non torna, infatti il protagonista è tormentato da flashback di una vita sua, ma che non ricorda, complice la cancellazione forzata della memoria. Queste visioni sono chiaramente non riconducibili al futuro prossimo del film, ma alla nostra epoca. 
Gli sceneggiatori, non sicuri dell'intelligenza del pubblico, hanno deciso di prenderci per mano, fin dalla prima scena, non scherzo, suggerirci che in Jack ci sia qualcosa che non va. Degli indizi un po' più sottili no?
Un bel giorno, un'astronave si schianta sulla terra, e il protagonista sarà costretto a rimettere in dubbio tutto quello che pensava sulla sua esistenza, sui suoi nemici e sull'umanità stessa.
Nella prima mezz'ora assistiamo al via vai di Jack dalla spettacolare la casa nel cielo (*che sembra uscito dagli anni '50*), abbiamo modo di goderci gli scorci di terra distrutta, la cui potenza riempie lo schermo e i nostri occhi, e vediamo il protagonista al lavoro, come si muove, lo splendido il mecha design (l'aereo è veramente figo!) e la disarmante quotidianità, così vicina a noi, la capoufficio tediosa, lui che torna a casa con la valigia (*Lucy, sono a casa!*) che stride fortemente col futuro in cui l'America è ridotta ad un immenso parcheggio. Plauso alla scena nello stadio, mi è veramente piaciuta, per l'ambientazione, i dialoghi e il montaggio sonoro. Il personaggio è cucito addosso a Tom Cruise che dimostra tutta la sua esperienza, creando un bel protagonista, tormentato al punto giusto.
Gli altri personaggi sono, ahimè ridotti a delle macchiette, compreso un Morgan Freeman che sembra buttato li a casaccio.  Il film è un monumento all'ego di Tom.
Figo, eh?
Apparte due o tre buchi di trama minimi, se non si è particolarmente pignoli non li si nota, e dialoghi non proprio brillanti  il film scorre e si lascia vedere.
Tuttavia impiega parecchio ad ingranare, e quando finalmente il tutto decolla, si rivela un polpettone riscaldato di citazioni e spunti prese da altri film. Questo non è sempre un male,  ma se lo spettatore ha un minimo di cultura Sci-Fi putroppo si trasforma un una perpetua sensazione di Déjà vu, con conseguente abbiocco.
Partendo dal classico ribaltone della situazione -cheaccidentipropriononmiaspettavo- che ha quel qualcosa preso dalla fantascienza classica, per essere chiari Arthur C. Clarke, della serie i buoni sono i cattivi e viceversa...alla doverosa citazione ad HAL 9000. Il dio dello spazio alla fine è una sorta prisma con, appunto, un solo occhio rosso (niente battute sulla congiuntivite per favore).
La storia che lui sia un clone utilizzato come forza lavoro è praticamente la rielaborazione del bellissimo Moon di Duncan Jones (*se ne riparlerà in questi lidi, prossimamente*). 
Invece non so perchè, ma la storia della bomba atomica portata con l'inganno nella nave aliena ti ha ricordato un "grande classico" del '96. 
Si, proprio lui.

Su internet giravano recensioni che gridavano al miracolo riguardo ad Oblivion.
Secondo me, pecca un po' di sceneggiatura, dialoghi decisamente poco memorabili e una storia che sa veramente troppo di già visto. Pochi contenuti veramente originali o degni di essere ricordati, tutto sommato. Dalla sua parte il film vanta però un bellissimo comparto visivo, un'ottimo montaggio audio ed ottimi effetti sonori, in cui il regista dimostra tutta la sua bravura. Ma, per fare un paragone spiccio, è come una bellissima scatola, priva di un contenuto con un carattere suo.
Nel complesso, non penso valga i soldi del biglietto.
Piuttosto, se siete fan del genere come il sottoscritto, recuperate il già sopracitato Moon.